sabato, ottobre 05, 2024

Albania



Andare in Albania via terra e in camper è un viaggio di quasi 1500 km piuttosto impegnativo. Spezzandolo in più tappe e ogni giorno facendo qualcosa di significativo lo si fa quasi senza accorgersi. Partiamo sabato pomeriggio con calma e la sera siamo in Slovenia per una bella mangiata di porchetta. La mattina successiva partiamo prima dell'alba finalmente con il sereno (che da noi ultimamente è stato piuttosto raro) e ci spostiamo a Fiume e poi lungo la costa fino a dopo Seni dove saliamo in montagna per visitare il parco del Velebit. Purtroppo entriamo nelle nebbie e solo di rado vediamo il sole e il mare dall'alto, ma comunque un bel giro fino a sera senza prendere l'acqua e con i primi colori autunnali. (traccia)



















Il giorno dopo ancora sveglia prima dell'alba, attraversiamo le montagne per stradine tortuose e raggiungiamo l'autostrada per portarci a Rovaniska. (vicino a Paclenica) per un'altro bel giro. Il tempo è sempre bigio ma l'ambiente e la vista sul mare sono notevoli. Facciamo un tentativo di scendere a Paclenica ma il sentiero all'inizio pare molto poco ciclabile e rinunciamo per un bell'anello molto panoramico su una strada che ricorda la discesa di Tremalzo. Un bel bagno e poi ci spostiamo col camper per pernottare sotto Zara. (traccia)






































Il giorno successivo lungo spostamento in camper fino a Makarska per rifare la salita allo Sveti Jure già fatta nel 2018 ma che questa volta abbiamo migliorato con una notevole variante in discesa e la salita evitando lo sbarramento dove fanno pagare, anche ai ciclisti, l'ingresso nel parco del Biocovo. (traccia)





















































Giornata di trasferimento con bagno, visita all'affollatissima Dubrovnik (in queste condizioni sconsigliabile) e poi ancora fino a Kotor che visitiamo di notte.





























Dopo un giorno di riposo partiamo all'alba direttamente dal camper per un bel giro già fatto nel 2018. Di nuovo c'è una funivia che permetterebbe di abbreviare significativamente la salita. Scendiamo rapidi visti i nuvoloni minacciosi. Prima parte della discesa bellissima e molto più godibile quest'anno con una full 150 rispetto al 2018 con una fatbike rigida. La seconda parte della discesa (dopo il tratto di asfalto) è all'inizio devastata dalle piogge ma dopo un primo tratto non proprio breve scende con una spettacolare serie di tornanti a Kotor. Concludiamo il giro con un fantastico bagno al sole nel torrente. (traccia)








































Tappa di trasferimento in camper (altrimenti in Albania non ci arriviamo più). Dopo lungo viaggio arriviamo a Teth. Un bellissimo villaggio sperduto in montagna che ricorda i paesini del Nepal. Prima del buio riusciamo anche a fare un giro esplorativo della valle con l'obiettivo di vedere se è possibile uscire dalla valle per la sterrata a sud o ci toccherà ritornare per la stessa strada per asfalto.  (traccia)



























Dopo doccia in campeggio e una cena abbondante il giorno successivo saliamo il più possibile in bici e poi a piedi per andare sul Maya e Harpit, una bella cima calcarea. Al ritorno scendiamo da un'altro versante su un sentiero ripido e scomodo e arriviamo in fondo decisamente provati. Una doccia e una cena abbondante ci rimettono in sesto. (traccia)










































Oggi in tre in bici e Red col camper per uscire dalla valle per l'interminabile sterrata (50 km) consigliata solo per fuoristrada. Prima dell'avventura andiamo a vedere il Blue Eye, un paesino sul torrente con piscine trasparenti. Poi ci facciamo i 50 km. La prima parte in discesa è relativamente tranquilla. Poi si abbandona la valle per salire ad un passo ancora ben percorribile. La discesa successiva per fondo fangoso, tratti stretti ed esposti, lapidi a lato strada di chi ha sbagliato qualcosa, non è niente in bici ma è decisamente estrema per un motorhome.  Quando arriviamo in fondo finalmente all'asfalto tiriamo un sospiro di sollievo. Una grande impresa per il camperista. (la strada è molto franosa: si sconsiglia durante e dopo pioggie abbondanti e sempre con veicoli diversi da un fuoristrada)  (traccia)























































































Giro sulla destra orografica della valle scesa il giorno dopo con bei panorami verso Scutari. Si arriva su una collina con una grande statua dorata di Maria Teresa di Calcutta. La discesa è molto impegnativa. Sporca di vegetazione e a tratti disastrata dalle piogge torrenziali. A metà discesa i rovi mi strappano il cambio. Riesco a rientrare senza catena spingendo sulle poche contropendenze. Poi andiamo a Scutari alla ricerca di un meccanico ma non è facile con una bici moderna con cambio a 12 rapporti. Un musulmano con moglie col burka nero fa il miracolo di rimettermi insieme la bici in qualche modo e non resto appiedato. La sera arriviamo col buio a Koman per prendere il giorno dopo il traghetto che ci porterà in fondo al lago.(traccia)

























La mattina saliamo sul traghetto per 2 ore di navigazione che passano in un attimo sul lungo lago artificiale con tratti stretti tra pareti di roccia e paesaggi selvaggi. Dopo uno sbarco avventuroso su una rampa fangosa improvvisata ci portiamo a Bajram Curri per una breve visita e nel pomeriggio siamo a Valbona: ricerca del campeggio e giretto esplorativo della valle per valutare il giro per il giorno dopo. (traccia)-




















































































Oggi l'obiettivo è il Maya e Jezerces, con quasi 2700 m di altezza è la cima più alta della zona e la seconda dell'Albania dopo il monte Korab. 5 Km in bici e poi un'interminabile scarpinata su sentiero buono ma a tratti ripidissimo ci portano in cima. La discesa ci ha richiesto 3 ore per ritornare al rifugetto dove abbiamo lasciato le bici dove ci facciamo un'ottima omelette che non ci rovina minimamente l'appetito per la successiva cena al campeggio. (traccia)











































Il giorno successivo c'era l'idea di un breve giro in una zona ai margini del parco, la valle di Cerem,  per poi iniziare il viaggio di ritorno. In realtà la zona si rivela molto più ampia e interessante del previsto e fatichiamo a contenere il giro rinunciando ad uno molto più ampio fino a Doberdoi. Siamo poi ricompensati da una stupenda discesa su single track fra i pini. Iniziamo il viaggio di ritorno per una strada stretta e tortuosissima fino ad un'imprevedibile Hotel Alpin nel nulla dove ci fermiamo per la cena. (traccia)































Il ritorno: oggi iniziamo a renderci conto quanto siamo lontani da casa. Partiamo all'alba dall'hotel Alpin procedendo sempre a 20, 30 km/ora e arriviamo provati a Scutari alle 11 per fare una interessante visita al castello di Rozafa. (interessante)Poi di nuvo in viaggio verso il Montenegro, passiamo la trafficata Podgorica e arriviamo all'imbrunire al caratteristico santuario di Ostrog scavato nella roccia per una breve visita. Continuiamo il viaggio nella nebbia, una rapida visita a Niksic (poco interessante) e poi pernottiamo in un posto tranquillo in riva allo Slano Jezero.
















































Di nuovo partenza all'alba, entriamo in Bosnia e la attraversiamo con solo una breve sosta a Stolac per due passi in riva al fiume.  Proseguiamo in Croazia fino all'isola di Murter dove, dopo tante ore seduti, ci concediamo un bel giro dell'isola arrivando con le ultime luci della sera. (traccia). 


























Proseguiamo poi in autostrada fino nei pressi di Gospic dove dormiamo in un'area di sosta e il giorno dopo, nel primo pomeriggio siamo a casa.








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