martedì, gennaio 19, 2016

Doss Remit

Andare in bici? Le previsioni parlavano di un'ondata di freddo polare con minime a -8°C in valle per cui ero un pò in dubbio. Poi, sperando in un'esagerazione, sono partito lo stesso. A casa era -6°C, ma speravo nel clima più dolce del Garda. Quando ho sentito alla radio che c'erano -5° anche a Lazise, ho iniziato a preoccuparmi. Alla partenza a Nago -6°C con vento. Per fortuna si parte in salita per la strada del Baldo e, piuttosto vestito, in breve sono riuscito a controllare la temperatura corporea. Man mano che salivo il vento, per fortuna, si è attenuato fino a sparire, ma il freddo si faceva sempre più intenso e dopo una decina di Km di salita ho iniziato ad avere freddo a mani e piedi. Al colmo della salita, a circa quota 1300, per fortuna, ho visto una baita raggiunta dal sole e mi sono fermato per cambiarmi (non si può dire che abbia sudato, ma comunque mi sentivo leggermente umido, (condizione non molto indicata per una discesa con quelle temperature) per cambiarmi e riscaldare mani e piedi. Al sole mi sembrava di stare benissimo anche se un termometro in pieno sole sulla parete della baita indicava 2°C. La discesa è andata meglio del previsto: dopo un primo tratto scorrevole e quindi gelido in cui ogni tanto dovevo fermarmi e frizionare le mani, si è fatta più impegnativa e ogni tanto passava tratti raggiunti dal sole per cui sono riuscito a non soffrire troppo.
Unico incontro da Nago a Navene un cinghiale che mi ha guardato per un attimo e poi è scappato nella macchia. (Devono essercene parecchi perchè in molti punti si vede la terra smossa). L'ultimo tratto del sentiero che ho seguito era chiuso anche a piedi. (Ho provato ad evitarlo seguendo le indicazioni per Malcesine ma dopo un pò ho desistito perchè mi toccava salire a spinta). Si scende comunque piacevolmente con svariati tornanti ma, al momento di uscire sulla statale gardesana ci si trova la strada sbarrata da un cancello e una recinzione alti un paio di metri con filo spinato. (Che sia per evitare che i cinghiali scendano sulla statale?) Con qualche difficoltà riesco a scavalcare con la bici. (fortuna non avevo una pesantissima e-bike!). Incredibilmente a Navene c'era un gruppo di surfisti in acqua come fosse estate: per quanto pensi di aver fatto qualcosa di stupido a girare con questo freddo c'è sempre qualcuno più stupido di te. Lungo il lago era un pò meno freddo che sulle pendici in ombra dell'Altissimo ma in acqua proprio non mi sarebbe mai venuto in mente di andare!
A Torbole sono rientrato lungo la Gardesana e poi sono risalito a Nago lungo la valle di santa Lucia facendo la prima sudata della giornata: la temperatura mi sembrava mite ma il termometro del furgone, in pieno sole, segnava 2°.





Zoomata verso cima Tosa e partenza del nuovo itinerario di downhill della Val del Diaol preparato quest'anno (da provare quanto prima)


Il lontananza la Presanella

La val di Ledro




Sopra la falesia della spiaggia delle lucertole, sotto Tempesta.
Il Carè Alto



Sopra il porto di Navene, sotto Torbole

Ultima salita (dura) per la valle di santa Lucia

Qui la traccia GPS

Nessun commento:

Posta un commento