Bellissimo itinerario tratto da: https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/15636
Partiamo da Colle Santa Lucia verso le 7.30 per il primo tratto su asfalto del giro. Fa abbastanza freddo, c'è un certo traffico e non mi sento in gran forma. Salgo con calma fino a dove finalmente si lascia l'asfalto in direzione del rifugio Fiume. La strada è ripida ma il fondo è buono e prosegue parecchio oltre il rifugio con fantastici panorami sul Pelmo e Civetta. Dove finisce inizia un sentiero molto poco ciclabile o per pendenza o per fondo sassoso e fangosissimo. L'ambiente è bellissimo ma la ciclabilità lascia molto a desiderare. Arrivati a forcella Ambrizzola ci lasciamo tentare per una deviazione a sinistra per andare a vedere il sito archeologico dell'uomo di Mondeval più perchè sembra di vedere il primo tratto di sentiero bello che per interesse culturale. In realtà, poi, il tratto divertente finisce molto prima di trovare il sito archeologico e la nostra motivazione cala drasticamente e ritorniamo sui nostri passi alla forcella per scendere verso il rifugio Croda da lago finalmente su un sentiero divertente. Faccio anche il giro del lago ma sarebbe stato meglio farlo a piedi. Qui decidiamo di abbandonare la traccia (visto che parla di sentiero poco ciclabile e per oggi ne abbiamo abbastanza) e invece del 431 prendiamo il 434 che dalla cartina sembra più bello. Dopo un primo tratto in ogni tanto si deve scendere dalla bici, inizia un bellissimo sentiero appena sistemato, ripido e contanti tornantini fattibili in sella che inizia a farci dimenticare la prima parte del giro che non è stata proprio il massimo. La discesa finisce rapidamente e inizia la seconda grande risalita, prima per un tratto della strada per il passo Giau infestata dalle moto, poi per una forestale interrotta a metà da un grosso smottamento dove, per attraversarlo, finiamo infangatissimi in un tratto di sabbie mobili. Poi per asfalto la lunga e ripida salita nel bosco ci porta alle 5 Torri. Se fin qui ci è sembrata faticosa, non avevamo neanche immaginato cosa vuol dire faticare: oltre il rifugio ci sono delle rampe sterrate durissime che facciamo quasi interamente in sella (tanto siamo ormai alla fine della salita e non dobbiamo più risparmiare energie) fino al rifugio Averau. Qui inizia il bellissimo e lunghissimo sentiero della vena (441) che per panorami e passaggi interessanti ci fa capire perchè questo giro, che all'inizio lascia molto perplessi, sia considerato uno dei più belli delle Dolomiti.
Civetta
Pelmo
Rif. Fiume
Stefano su pendenze impossibili
Fango, boazze e bici sulla schiena: che da queste parti sia meglio a piedi?
Forcella Ambrizzola
La prima bella discesa verso il lago
Le 3 cime di Lavaredo in lontanaza
la Tofana di Rozes
5 Torri
Croda da lago
Terribili rampe sopra le 5 torri
Arrivo al rifugio Averau
Il bellissimo e finalmente incredibilmente tutto ciclabile sentiero della vena
Il fango non manca anche qui
Baita di un locale che abbiamo incontrato con un piccolo trattore con rimorchio per la legna alla fine di un sentiero scavato in un pendio ripidissimo con passaggi a dir poco estremi per un mezzo di quel tipo.
La sera le nuvole si aprono e appare il Civetta
Nessun commento:
Posta un commento